Articolo di Luca Contini, 1° anno Design visivo alla SSSAA
La Milan Games Week & Cartoomics, è un contesto fatto di giochi, videogiochi, fumetti, cinema e cultura pop.
Dai videogames con tantissime postazioni gaming nella quale sfidarsi con amici e non, al mondo cosplay; dai fumetti, manga e libri di ogni genere, ai giochi da tavolo, carte, giochi di ruolo e LARP; dagli studios con un’immersione totale nei set dei film più famosi, ai gadgets e action figures, tutti da collezionare. Un mondo che entusiasma sempre più un numero crescente di fan di tutte le età.
Prima nota positiva, sono stati i giochi del Redbull Indie Forge. Una
competizione sponsorizzata, che permette a sviluppatori italiani indipendenti di poter realizzare il proprio sogno.
Tra i vari progetti, uno in particolare ha attrratto la mia
atenzione per lo stile grafico particolarmente accattivante: MonsterChef. Una menzione speciale va agli esperti di gaming accessibile, che presentano progetti e soluzioni tecnologiche rivolte a rendere il mondo del videogioco accessibile a persone con disabilità.
Per esempio, hanno adattato dei notebook per consentire a ragazzi con manualità limitata di giocare a vari videogame, sfrutando i movimenti facciali e gamepad dedicati. Vedere un ragazzo con distrofia muscolare e tubo di aspirazione, sulla propria carrozzina, rivestita con un telo mimetico e arma annessa, è stato un
chiaro messaggio di inclusività e di come le passioni possano superare qualsiasi limite.
Tra le numerose esposizioni troviamo anche quelle dei classici giochi da tavolo e di carte, dove sono state ricreate ambientazioni e postazioni di gioco ad hoc, stimolando la fantasia e la socializzazione dei giocatori. Per i più nostalgici, c’è un’area con i vecchi videogiochi e le prime console, dove poter fare un passo indietro nel tempo e gustarsi l’essenzialità del gioco che ha appassionato un’intera generazione: dalla pixel art, che è riuscita a rappresentare il mondo virtuale in maniera efficace e semplice, ai mitici cabinati arcade. Allo stesso tempo, l'evento non ha trascurato in alcun modo i progressi più recenti nel mondo della gamification, presentando le ultime novità e proiettandosi nel futuro, dove la realtà virtuale e il metaverso stanno diventando sempre più parte integrante dell'esperienza di gioco.
A questo proposito non mancano le postazioni di università e corsi, che propongono master e corsi di studio in campi specifici del mondo digitale per formare professionisti del setore, mettendo come
vetrina la live di una schermata di lavoro dei propri alunni mentre operano sui vari software di progettazione. Ho potuto osservare l’utilizzo di interessanti programmi come ZBrush, anche se a detta di tutti, Maya rimane il software più completo e richiesto nel mercato del lavoro, nonostante sia il più complesso da imparare.
Uniche pecche della manifestazione sono state la presenza di contesti esterni che non c’entrano nulla con il tema dell’evento, come ad esempio i numerosi stand per la vendita di automobili, che hanno presenziato solamente a fini di marketing; e il fatto che vengono privilegiate aree a destinazione gaming e vendita di gadget/collectables, mentre agli illustratori o fumettisti venga concesso a ciascuno uno spazio di due metri quadrati, uno in fila all’altro, nel quale esporre la propria arte.